Visto il caldo torrido di queste giornate avevamo pensato di scrivere un post per sensibilizzare gli esercenti affinché lasciassero fuori dai locali una ciotola d'acqua per i nostri amici a quattro zampe perché noi possiamo entrare in un bar a dissetarci e non pensare a loro!
L'idea era scaturita dal ritrovamento in rete di un documento giuliano di ben 146 anni fa (1877) in cui il Magistrato di Trieste ricordava l'obbligo di un "recipiente d'acqua monda affinché i cani vaganti possano dissetarsi".
Per l'epoca un documento di grande sensibilità nei confronti degli animali!
Nello scrivere ci siamo imbattuti in 2 fazioni: chi auspica una legge che obblighi ad esporre dei recipienti di acqua e chi invece le vorrebbe vietare.
Da recenti studi sembrerebbe che questo "gesto di civiltà" potrebbe essere pericoloso e avere conseguenze anche gravi.
Uno studio dell’University Center Hartpury, che ha analizzato diverse ciotole d’acqua per cani posizionate in strada dai negozianti, ha rivelato batteri potenzialmente letali, e trasmissibili all'uomo, tra cui Escherichia coli , la salmonella e lo Staphylococcus aureus.
Come spiega la ricercatrice Aisling Carroll, “dal nostro studio emerge chiaramente che le ciotole d’acqua per cani rappresentano un rischio sia per la salute umana che per quella animale”.
Per evitare queste situazione bisognerebbe innanzitutto utilizzare una ciotola d'acciaio (che andrebbe lavata e igienizzata spesso) e cambiare regolarmente l’acqua, cosa di difficile attuazione per un esercente.
Tenendo conto di questi fattori forse sarebbe meglio, per evitare che il nostro amico a quattro zampe si abbeveri in ciotole non sicure, tenerlo sempre al guinzaglio, fare attenzione, uscire attrezzati portandosi acqua (non ghiacciata!), una ciotola portatile o, altrimenti, optare per le fontane ad acqua corrente.
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