“17 febbraio 1897- 17 febbraio 2022: il Birrificio di Pedavena ha festeggiato il suo 125° anniversario. Sono tante le cose che si sono scritte e che ancora si scriveranno su questa eccellenza bellunese ma ho deciso di aggiungere qualche particolare per festeggiarlo a modo mio: partendo da una fotografia”.
Quella che vedete al centro è mia madre, Maria Cristina, figlia di mia nonna Jolanda che nel 1929 era emigrata Milano. Questa foto è stata scattata 70 anni fa, quindi nel 1952, all’esterno della Birreria di Pedavena durante una tappa, divenuta consuetudinaria, del viaggio Milano-Cornei (Comune di Alpago). Si possono vedere i boccali tipici a forma di stivale. Questi Stiefel, mutuati dalla Germania (in tedesco: stivale) divennero il bicchiere classico della Birra Pedavena.
Credit: collezione personale dell’autore
Cassa di birra Pedavena riciclata come fioriera. Credit: Elisa Beppiani
Accenniamo ora brevemente alla storia del Birrificio. Era il 1897 quando i fratelli agordini Luigi, Sante e Giovanni Luciani, decisero di trasferire la produzione da Forno di Canale - ora Canale d'Agordo- a Pedavena. Le motivazioni sono varie a cominciare dalle acque sorgive dalle particolari proprietà, capaci di assegnare alla birra un sapore speciale, la presenza in zona di colline nelle quali era possibile creare cantine sotterranee ideali per conservare il prodotto e la vicinanza dello stabilimento frigorifero naturale di Antonio Centa alle pendici del Telva.
Anche la logistica ebbe il suo ruolo: da Pedavena era facilmente raggiungibile l'intera pianura veneta, e non solo, attraverso la rete stradale e ferroviaria.
A fianco della fabbrica venne realizzato un beer shop riconoscibile per lo stile tirolese e da subito chiamato lo “Chalet".
Credit: Michele Airoldi
Immediati furono i riconoscimenti a livello nazionale come ad esempio il Diploma di Gran Premio all'Esposizione d'Igiene di Napoli nel 1900.
LA CURIOSITA'
Nel 1925, in seguito alla ricostruzione de La Fabbrica di Birra Pedavena, i fratelli Luciani fondarono l'azienda “Bovis” produttrice dell'estratto rivoluzionario di lievito di birra, condimento buono e ricco di proprietà nutritive.
Credit: Leonardo Ponti
Nella foto una bottiglia ritrovata nel Monte Grappa in un accampamento austriaco di prima linea tra il 1917 e il 1918, probabilmente frutto di preda di guerra dopo la disfatta di Caporetto. Credit: Dario Bettin
Tappo di damigiana trovata nella strada delle Montegge in zona di passaggio italiana e poi cucine austriache (1917/1918).
Credit: Pietro Gai
Tra il 1946 e il 1965 si registrò il periodo di maggiore espansione dell'azienda, con numerose acquisizioni tra cui: Birra Venezia, Piovene Rocchette (Real Summano), Orsingher e Longarone e il 51% dell’Azienda Birraria Bosio e Caratsch di Torino, la Cervisia di Genova, la Metzger di Torino e la Borgofranco d’Ivrea.
Di seguito i Marchi acquisiti
dalla Birra Pedavena.
Credit: Luca Pezzato
Credit: Luca Pezzato
Credit: Luca Pezzato
Credit: Michele Airoldi
Credit: da attribuire
Vassoio ovale: Credit Wikipedia
Credit: da attribuire
Ma l’acquisizione più importante avviene nel 1928 con l’acquisto della Birra Dreher che a quel tempo produceva 120.000 ettolitri annui!
Cassa di legno prodotta dalla falegnameria del Birrificio di Pedavena nel 1969. Collezione dell'autore.
Purtroppo dagli anni '70, si assiste a ad un lento declino e la famiglia Luciani tra 1974 e il 1976 si vede costretta a cedere il complesso alla multinazionale Heineken (e Whitbread) che nel 2004 ne annuncia l’irrevocabile chiusura provocando una grande mobilitazione tra di dipendenti, popolazione e Istituzioni.
Dal 2006 lo stabilimento e la produzione sono di proprietà della Birra Castello. Il resto è storia tutta da scrivere. Ne riparliamo tra 125 anni!
Di seguito altre foto fornitemi dall’amico
Michele Airoldi
Seguono altri contributi
Credit: Federico Gredigucci
Di seguito alcune bottiglie di birra Pedavena della collezione dell’amico Domenico Valery
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